Il futuro è nostro

marco ursano Indieblog

Andate a lavorare, strumentalizzati dalla sinistra, figli di papà, lo sciopero è una scusa per non studiare; e, perché no, drogati, violenti, sovversivi e via così.

Ogni volta che gli studenti sono scesi in piazza, al di là delle diverse epoche storiche, i cretini, i perbenisti, i frustrati, i piccoli borghesi pavidi e servi, gli ignoranti cronici questi commenti li hanno sempre fatti. E continueranno a farli.

Appaiono tanti, ed agguerriti, solo perché i social amplificano tutto, e fanno sembrare maggioranza quelli che non lo sono, e danno la possibilità di un palcoscenico agli scemi, a quelli che a scuola hanno sempre preso pattoni, bonari, tra capo e collo e camminare.

Con questi è inutile parlare, tanto non capiscono e non li convinci. Si rotolano tutto il giorno nel loro rancore, si sentono qualcuno solo dietro una tastiera. Aspettando il prossimo padrone a cui leccare la mano. Se cambia il vento, e cambierà, spariranno come neve al sole.

E poi ci sono seri problemi di sintassi e comprensione del testo. Prima l’italiano! Ignoriamoli, banniamoli, al massimo sbeffeggiamoli.

La manifestazione di ieri mattina mi ha reso felice, mi ha fatto sentire giovane e pieno di speranza. Io a quelle belle facce, intelligenti, fresche ed appassionate, che hanno colorato questa città triste, governata da gente triste, ho proprio voluto bene.

Li ringrazio quelle ragazze e quei ragazzi che ci hanno regalato le loro voci squillanti e potenti, i loro sorrisi; e vorrei abbracciarli ad uno ad uno. Avere avuto la possibilità di stare con voi un paio d’ore è stata proprio una bella esperienza.

Grazie ragazzi, alla prossima #ilfuturoenostro