TMO, l’elettronica in riva al Golfo dei Poeti

marco ursano Indieblog

Da Stockhausen ai Board Of Canada, passando per i Kraftwerk. Questi i riferimenti principali, poi c’è tanto di altro e molto di personale. Parliamo di TOO, l’ultimo lavoro dei TMO, il duo spezzino di musica elettronica composto da Andrea Campanella, scrittore saggista sceneggiatore e voce contro; e da Daniele Virgilio, architetto docente e saggista. Come recita la loro nota bio “amici fraterni da quando avevano i calzoni corti ed amavano artisti come Neu, Cluster, Kraftwerk, Eno, Reich e dopo aver militato nello stesso gruppo new wave negli anni ’80 (New Deal) hanno continuato l’attività musicale separatamente e sotto varie forme.” TOO è un lavoro di alta qualità, e differente dal primo HO:ME. Un passo in avanti. Sempre di grande gusto, con molte idee, ma più duro. Forse “disturbante” in alcuni punti, di lacerante intensità e non mancano certo i momenti più aerei. E’ musica profondamente urbana, che racconta e anticipa il nostro tempo. Nata in un contesto locale, in riva al Golfo dei Poeti, ma di respiro e valenza internazionale: nei dj set degli spazi post industriali di Berlino Est i TMO sarebbero a casa loro e portati in trionfo. Andrea e Daniele, coltissimi, destrutturano e ricostruiscono, ed in questo modo raccontano storie e creano ambienti sonori, molto presenti gli echi del gigante Brian Eno. Sperimentale ed innovativa, la ricerca dei TMO non è però solo per addetti ai lavori: è musica che può arrivare a tutti, bastano impegno e predisposizione all’abbandono. Perchè è bella musica. Altrimenti c’è sempre Xfactor. Da non perdere.